MAGNI arriverà ad Intermat con il suo primo telescopico compatto TH 3.6. Una "prima volta" che vede la filosofia del costruttore pienamente rispettata con prestazioni e tecnologia inedite per questo specifico segmento operativo. E con una chiara apertura a future versioni per l'agricoltura.
MAGNI ha rotto gli indugi. Ad Intermat 2024 sarà infatti presente il nuovo modello compatto TH 3.6. Tre tonnellate di portata massima per sei metri (5,90 per la precisione) di altezza operativa. Si tratta del modello più piccolo mai realizzato dall’azienda di Castelfranco Emilia che vuole portate nuovi confini applicativi, e nuove prestazioni, fra i piccoli sollevatori telescopici.
C’è ancora molta attesa, e bisognerà andare di persona allo stand Magni di Intermat per vedere dal vivo il nuovo modello, in merito ai dettagli tecnici. La potenza sarà di 55 kW (75 cv) ma la motorizzazione per ora è ancora “top secret”. Anche se, fra le righe, si è intuito che forse si potrebbe trattare del super specialista dei motori compatti Kohler. Vedremo aprendo i cofani del nuovo modello nel corso della fiera francese.
Il costruttore non ha ancora fornito i dati dimensionali precisi ma stiamo parlando di una macchina che, già dalla prima impostazione, sposta l’asticella delle prestazioni verso l’alto. Come d’altronde ha sempre fatto Magni nella sua storia portando un vento di rivoluzione nel settore dal suo arrivo sul mercato nel 2013.
Fissare nuove regole è infatti la prima regola del costruttore italiano. Il nuovo TH 3.6 adotta infatti un telaio ribassato che gli permette di lavorare in spazi molto angusti. La trasmissione è idrostatica a controllo elettronico e le dimensioni permettono il suo trasporto con un camion scarrabile o all’interno di un container. L’altezza libera da terra è però elevata permettendo di muoversi senza problemi su terreni accidentati per operare agilmente in off-road. Questo anche grazie alla trazione integrale. Le modalità di sterzo sono ovviamente tre (ruote anteriori, sterzata integrale e granchio) per una velocità massima di 35 km/h.
La cabina rientra nei canoni a cui il costruttore ha abituato i suoi clienti. Stiamo quindi parlando di elevati livelli di visibilità, comfort e sicurezza. Anche su questo nuovo compatto il parabrezza anteriore si sviluppa da terra fin sopra l’operatore. Un’impostazione che abbiamo imparato a conoscere e che consente di avere pieno controllo del carico in qualsiasi posizione sia collocato.
Ovviamente si parla di certificazione ROPS e FOPS Livello II. In più è equipaggiata con una griglia superiore che aumenta la protezione per l’operatore. La climatizzazione di serie prevede inoltre la filtrazione totale dell’arria e la pressurizzazione consentendo quindi di avere non solo un comfort elevato ma anche la protezione dalla polvere. L’ergonomia interna prevede poi tutte le regolazioni del caso di sedile e volante per consentire di trovare la migliore posizione di guida.
A bordo è presente l’apprezzato software Magni Combi Touch System che fornisce un pieno controllo della macchina. Questo con un’interfaccia semplice e piacevole che risulta fortemente intuitiva per l’operatore. Dal menu principale è infatti possibile accedere alle pagine tematiche contenenti tutte le funzionalità caratteristiche dell’intera gamma TH. Fra cui anche tutti i diagrammi di lavoro.
Inoltre il Magni TH 3.6 si differenzia in modo sostanziale rispetto ai modelli concorrenti più tecnologici presenti sul mercato e dotati dei sistemi a celle di carico. E ‘infatti presente a bordo il sistema di controllo carichi “Load Moment Indicator”. Si tratta di un sistema disponibile su tutta la gamma di sollevatori telescopici Magni. Permette infatti di monitorare costantemente i movimenti della macchina per evitare ogni tipo di sovraccarico. Infatti, quando il sistema rileva incongruenze di funzionamento, interrompe ogni movimento aggravante e autorizza solo le operazioni che possono essere eseguite in sicurezza.
Si tratta quindi di contenuti fino ad ora inediti in questa classe di macchine. Alla base vi è la stessa filosofia di base delle grandi macchine. Con, in più, la visione di un’applicazione agricola che, per la prima volta, il costruttore ha ufficialmente dichiarato con una futura versione specifica per quel settore.
Fonte: E-construction