Merlo si conferma ai vertici del mercato italiano (e non solo) in una situazione generale di settore che si prevede in leggero calo. Ma sempre con un mercato che si attesta comunque su numeri altissimi.
MERLO “vede verde” in un mercato in leggera flessione. Si torna infatti a livelli umani ma se non si va in orbita si è comunque in volo ad alta quota. Nella stima annuale del comparto dei sollevatori telescopici si prevede infatti un calo generalizzato del 7-10%. Si parla quindi di circa 3.500 macchine a fronte di circa 3.800 sollevatori immatricolati nel corso del 2023. Si venderanno quindi poche macchine? Assolutamente no. Anche nel 2018 il mercato si attestava a 1.600 mezzi. Stiamo quindi parlando di un +218% nell’arco di un quinquennio.
L’azienda cuneese, leader di mercato in paesi fondamentali come Italia e Germania e fra i primi tre costruttori al mondo, mira a mantenere una percentuale nazionale superiore al 30%. Confermandosi quindi leader nazionale di mercato grazie ad una rete vendita capillare e storicamente consolidata. Sugli altri mercati, laddove non è prima si colloca al secondo o terzo posto.
Una visione di mercato dove gli analisti vanno leggermente al ribasso ma dove i numeri sono comunque molto alti. Si potrà quindi forse “respirare” con livelli sostenibili e dove il leggero rallentamento consentirà alle aziende di tornare al comando della catena delle forniture.
Giacomo Blengini, Direttore Vendite Italia di Merlo, commenta “Una flessione generale prevista intorno al 10% non è poco ma qualsiasi considerazione deve essere fatta tenendo conto che gli ultimi sono stati anni eccezionali. Per intendersi, nel 2018 in Italia sono stati venduti 1.600 telescopici. Quest’anno, pur con il calo atteso, si prevede l’assegnazione di 3500 macchine“.
Avranno ragione gli analisti di mercato? Nel 2023 le previsioni non erano state così indovinate in quanto si prevedeva una flessione generale del comparto macchine da costruzione intorno al 20% salvo poi attestarsi su una diminuzione intorno al 5%. Una visione che vuole sicuramente trasmettere cautela. Ma non pessimismo.
Merlo però guarda con fiducia al futuro contando soprattutto sull’innovazione. Se la 4.0 è ormai agli sgoccioli può invece recitare un ruolo fondamentale il Piano Transizione 5.0. La presenza nella gamma “made in Cuneo” dei modelli elettrificati e-Worker farà sicuramente la differenza a livello di performance di ciclo produttivo. Le aziende che operano in cicli industriali guarderanno con sicuro interesse a questi modelli.
Fonte: E-construction