WIRTGEN W2410CRi. Con ITALFRESE la tecnologia è al servizio di utenti e ambiente

WIRTGEN W2410CRi. Con ITALFRESE la tecnologia è al servizio di utenti e ambiente

ITALFRESE è oggi l’unica impresa in Italia ad operare con due riciclatrici WIRTGEN W240CRi. Una visione che ha saputo guardare avanti portando la manutenzione stradale ad un livello dove economia circolare, risparmio di risorse ed efficienza di cantiere sono il futuro già presente.

WIRTGEN e ITALFRESE sono un consolidato binomio da lungo tempo. L’impresa astigiana ha come proprio punto di forza l’evoluzione tecnologica del proprio parco macchine. Ha infatti scelto da tempo una strada di altissima specializzazione compiendo investimenti importanti per massimizzare l’efficienza nel processo di scarifica. Una filosofia aziendale di verticalizzazione che ha permesso di evolvere in questo settore. Il tutto senza entrare in concorrenza con le imprese con cui collabora. Al contrario diventando un partner in grado di fornire soluzioni ottimizzate per snellire i processi di cantiere.

Fra gli ultimi e più significativi investimenti vi sono sicuramente le due riciclatrici a freddo WIRTGEN W240CRi. La prima acquistata in occasione di Bauma 2022 e la seconda, visti i risultati in campo, arrivata in aziena non molto tempo dopo. Due macchine uniche in Italia che permettono all’azienda piemontese di presentarsi come partner di alto livello tecnico. Soprattutto per la soluzione integrata in cantieri che necessitano di importanti interventi di risanamento.

Su strade di ogni dimensione

Esattamente come in un tratto della SP90 nel comune di Torrazza Piemonte, in provincia di Torino. Un segmento di circa 500 metri che interessa una zona in forte cambiamento. Qui stanno infatti sorgendo importanti poli logistici che implicano un forte traffico pesante. La storicità di questa arteria locale, unitamente all’aumento del traffico pesante, ha comportato l’urgenza di un intervento di risanamento di tutta la sede stradale che interessasse non solo gli strati superficiali ma arrivasse in profondità.

L’impiego della WIRTGEN W240CRi. Una precisa scelta tecnologica

Fra le diverse strade possibili per intervenire in modo risolutivo è stata attentamente valutata anche quella del riciclo a freddo. Una tecnica utilizzata da lungo tempo oltre frontiera e che in Italia sta poco alla volta prendendo piede. Grazie ovviamente ai numerosi vantaggi operativi e prestazionali.

COGEFA Spa, una delle storiche imprese di costruzione di Torino, ha commissionato ad Italfrese il rifacimento della sede stradale di questo tratto della SP90. E proprio qui si è utilizzata questa specifica tecnologia di intervento su una superficie complessiva di 2.850 metri quadrati.

I vantaggi del riciclo a freddo

Il riciclo a freddo consente infatti di minimizzare le quantità di materiale da asportare ottimizzando i trasporti, l’impiego di macchine complementari ed il traffico legato al cantiere. Con una evidente ricaduta positiva in termini di inquinamento, consumi di carburante e disagi arrecati agli utenti.

 

La flessibilità operativa della WIRTGEN W240CRi è stata inoltre determinante nella conduzione snella e rapida di tutto il cantiere. Non è infatti un caso se Italfrese, già cliente storico del marchio tedesco, si sia indirizzata verso questa riciclatrice a freddo. Una macchina che ben si adatta al contesto operativo italiano.

Unisce infatti prestazioni da macchina ad alta produttività con dimensioni gestibili secondo il nostro Codice della Strada. Un mezzo che rende concretamente fattibile e non complessa l’applicazione della tecnologia del riciclo a freddo in situ. La W240CRi è infatti utilizzabile in molteplici funzioni fra loro complementari.

  • scarifica a freddo della pavimentazione
  • riclo a freddo in situ
  • omogeneizzazione di materiali fra loro disomogenei (come ad esempio una fondazione in pietrisco con gli strati superficiali in asfalto)
  • granulatrice per fondazioni stradali non legate.

Le fasi operative del cantiere

Italfrese ha diviso il cantiere in tre differenti fasi operative. Fasi poi ripetute per due volte su metà carreggiata alla volta. Questo per garantire che il traffico locale, regolato a senso unico alternato, potesse comunque fluire.

Scarifica

La prima fase ha riguardato la scarifica superficiale del manto bituminoso per una profondità di 10 cm. La rimozione è stata necessaria per regolare i volumi di materiale. In questo modo la nuova pavimentazione, composta da binder e tappeto di usura, è stata poi stesa in modo ottimale alla fine della fase di stabilizzazione e riciclo in situ.

Per questa operazione è stata impiegata la WIRTGEN W240CRi configurata per il procedimento “Upcut”. Ossia la fase specifica per la fresatura con scarico frontale. La macchina di Italfrese si colloca, da questo punto di vista, in una dimensione del tutto unica. Stiamo infatti parlando di un mezzo pensato per un lavoro molto più gravoso della “semplice” scarifica. Infatti il livello produttivo si colloca su standard molto elevati. Teniamo infatti conto che la W240CRi è in grado di processare 800 tonnellate/ora di materiale in fase di riciclo.

Di conseguenza la scarifica ha quindi richiesto tempi ridotti con un flusso di lavoro continuo. La superficie di circa 1.400 metri quadrati ha dunque richiesto, anche in funzione dei mezzi di trasporto, poco meno di due ore di lavoro. Consentendo quindi di rimuovere metà carreggiata per la successiva preparazione.

Riciclo a freddo in situ. Le due sottofasi

L’operazione di riciclo in situ si compone a sua volta di due sottofasi.

La scarifica profonda

La prima ha previsto che la W240CRi effettuasse una scarifica fino alla quota di progetto per tutta la lunghezza del cantiere. Il materiale rimosso è stato depositato a lato in modo da essere successivamente ripreso nella fase di riciclo vera e propria. Prima di iniziare questa lavorazione finale si è quindi provveduto a spargere il cemento sul materiale depositato. La percentuale di progetto ha previsto il valore dell’1,5% in peso. Il parametro di riferimento in valore assoluto è dunque il peso di circa 2.200 kg/metro cubo del materiale riciclato.

Il riciclo a freddo

La seconda sottofase ha visto la formazione del treno di riciclo con la W240CRi configurata in modalità “Downcut”. Ossia con scarico posteriore per alimentare la finitrice di stesa.

Questa fase ha visto il veicolo di trasporto dell’emulsione collegato alla riciclatrice con una barra di spinta e con il tubo di alimentazione. Subito dietro una finitrice cingolata Vögele Super 2100-5i alimentata dalla W240CRi tramite nastro ed infine due rulli Hamm.

Questi ultimi, nello specifico, sono stati un HD+ 120i ferro/ferro, impiegato come macchina da prima compattazione, ed un HP 280i gomma/gomma. Quest’ultimo si è invece fatto carico della compattazione definitiva. Infatti, grazie alla zavorratura flessibile e alla pressione specifica con la regolazione del gonfiaggio degli pneumatici, ha raggiunto i dati di progetto in modo ottimale senza sollecitare la fondazione con forti vibrazioni.

Le dimensioni operative

Il gruppo di fresatura e miscelazione della W240CRi ha una larghezza operativa di 2.350 mm. I sistemi di spruzzatura integrati permettono di miscelare il materiale con emulsione ed acqua in modo omogeneo. La granulometria in uscita è inoltre ottimale per la successiva stesa con la finitrice.

Le dosi impiegate nel cantiere di Torrazza Piemonte sono state pari al 3% in peso per quanto riguarda l’emulsione e allo 0,7% in peso per quanto riguarda l’acqua. Oltre ovviamente al già citato dosaggio del cemento all’1,5% in peso.

 

L’alimentazione della finitrice cingolata Vögele Super 2100-5i è avvenuta in modo costante con un flusso che ha consentito, in circa due ore di lavoro, di effettuare il riciclo e la stesa di tutta una corsia per una superficie di 1.400 metri quadrati.

Stesa del binder

Terminata la fase di riciclo è continuata la compattazione con l’azione combinata dei due rulli fino al raggiungimento dei dati di progetto. Nel frattempo sono state allestite la finitrice Super 2100-5i per la successiva stesa del binder e la WIRTGEN W240CRi per la fase di scarifica sull’altra metà carreggiata.

La stesa del binder ha visto un impegno complessivo nuovamente di circa un paio d’ore di lavoro. In questa operazione sono stati impegnati la Super 2100-5i ed il sia del rullo ferro/ferro HD+ 120i.

In totale tutto il processo di riciclo a freddo e di successiva stesa del binder ha richiesto circa 6 ore di lavoro. Questo anche tenendo conto anche dei fermi legati alla fornitura del binder (caricato in un impianto poco lontano) e dei tempi di riapertura al traffico della metà carreggiata appena terminata. Al termine del processo si è quindi proceduto alla scarifica della metà carreggiata rimanente. Operazione, lo ricordiamo, propedeutica alla successiva fase di riciclo.

WIRTGEN e ITALFRESE per un cantiere dall’impatto ridotto

L’impatto del cantiere sul contesto è realmente molto ridotto. Occorre infatti tenere conto che sono stati impiegati mezzi di trasporto esterni al cantiere in due fasi. Ossia solo per la scarifica superficiale e per il conferimento del binder da stendere.

Tutta la fase di riciclo a freddo è infatti definibile come un vero e proprio processo circolare. Una lavorazione che avviene all’interno dei confini del cantiere e non interessa la circolazione esterna. Salvo ovviamente i disagi legati al senso unico alternato. Disagi che ci sarebbero a prescindere con l’aggravio di un forte flusso di mezzi esterni per eseguire la completa asportazione di tutto lo strato ammalorato. Senza poi tenere conto del successivo conferimento dei materiali per la realizzazione del nuovo pacchetto.

In due giorni di lavoro, esclusa la stesa del tappetino finale di cui si è occupata un’altra impresa, è stata completamente risanato un tratto fortemente ammalorato di una delle più importanti arterie stradali locali.

Efficienza e risparmio

La tecnologica del riciclo a freddo con la tecnologia della WIRTGEN W240CRi, in cui Italfrese ha fortemente creduto e investito, consente infatti di ridurre in modo significativo i tempi di realizzazione dei cantieri di rifacimento delle pavimentazioni fortemente ammalorate. L’efficienza complessiva del processo operativo consente di risparmiare sia nell’impiego dei mezzi di trasporto, sia nei volumi di materiali da movimentare in uscita ed in entrata.

Da un punto di vista tecnico abbiamo inoltre la formazione di un pacchetto ad altissime prestazioni. Infatti la miscelazione dei materiali con la legatura tramite emulsione, acqua e cemento genera uno strato fortemente coeso con la fondazione. Un processo, quindi, che dà origine a prestazioni complessive elevate con una maggiore durata nel tempo della nuova pavimentazione.

Flessibilità ed efficienza del processo sono valorizzate proprio dalle macchine in cui Italfrese ha investito in modo importante. Le due WIRTGEN W240CRi sono infatti parte integrante del parco macchine aziendale e, al di là del riciclo a freddo in situ, consentono una produttività molto elevata. Questo avviene oltreutto in diversi contesti nonostante l’estrema verticalizzazione di processo a cui sono destinate.

Un cantiere rapido ed efficace

Analizzando infatti il cantiere sul tratto della SP90 in Torrazza Piemonte vediamo come siano state impiegate quattro macchine. Che in due giorni effettivi di lavoro hanno completamente risanato e ricostruito 2.850 mq di superficie. Il ruolo della WIRTGEN W240CRi è stato determinante sia per le fasi di riciclo in situ, sia per la scarifica dello strato superficiale di 10 cm. Questo duplice ruolo, come già evidenziato, è reso possibile dalla concezione stessa della macchina. Infatti con con piccoli e rapidi interventi di adattamento che durano circa mezz’ora può operare sia in “Upcut” che in “Downcut”.

Si tratta quindi di un vantaggio competitivo di grande valore. Tanto da consentire ad Italfrese di essere un partner in grado di consigliare, progettare e realizzare soluzioni specifiche. Questo per risolvere problematiche tecniche e logistiche in modo verticale ed estremamente specialistico.

 

Le soluzioni viste nel cantiere di Torrazza Piemonte riprendono dunque quanto la profonda esperienza dell’impresa di San Damiano d’Asti ha realizzato in altri cantieri. Sia stradali che autostradali. Un know-how che oggi posiziona Italfrese tra le poche aziende a livello europeo specializzate nella scarifica e nei processi di riciclo in situ. Ovviamente grazie ad importanti investimenti in un parco macchine dedicato e con personale tecnicamente e professionalmente formato in modo specifico.

Fonte e-construction


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