La versatilità è una delle chiavi del successo del JCB Hydradig, una macchina fuori dagli schemi ma con tutte le carte in regola per affrontare in completa autonomia ogni cantiere, che l’impresa Vangi utilizza in un contesto impegnativo come i lavori urbani nell’ambito della riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze.
Fra le tante caratteristiche di una moderna macchina operatrice quella oggi più importante è probabilmente la versatilità. Un termine che per le imprese edili significa poter lavorare nei contesti più disparati, con maggiore produttività ed efficienza. Se poi la macchina è in gradi di spostarsi autonomamente da un cantiere all’altro, magari portando con sé tutte le attrezzature necessarie, la quadratura del cerchio è assicurata.
E sono proprio tutte queste caratteristiche ad avere convinto l’impresa Vangi di Calenzano (FI) a dotarsi di un JCB Hydradig, l’innovativo escavatore gommato del costruttore britannico che, fin dal suo lancio, ha portato a un nuovo livello le cinque areechiave di ogni macchina indirizzata al settore construction, vale a dire visibilità, stabilità, manovrabilità, mobilità e accessibilità per la manutenzione.
Attiva principalmente nel territorio toscano, Vangi opera prevalentemente nel settore scavi e demolizioni, eseguendo lavori per conto terzi che implicano frequenti trasferimenti di uomini e mezzi nei numerosi cantieri in cui è impegnata l’impresa. A questo si aggiungono i tipici vincoli e restrizioni determinati dall’operare frequentemente in ambito urbano, tutti fattori che, come ci racconta Fulvio Vangi, titolare con il fratello dell’azienda, “rende necessario poter disporre non solo di macchine in grado di affrontare molteplici lavorazioni utilizzando differenti attrezzature, ma anche di poter essere trasferite rapidamente da un cantiere all’altro. Non è un caso, quindi, che fin dall’epoca del suo lancio la Hydradig abbia suscitato il nostro interesse. Le caratteristiche che per noi contano c’erano tutte, dalla capacità di affrontare più situazioni operative a quella di affrontare con rapidità i trasferimenti su strada senza richiedere l’impiego di un carrello per arrivare alle elevate capacità di traino, che avremmo potuto sfruttare per il trasporto con rimorchio delle attrezzature da montare sulla macchina. La concessionaria JCB Mazzuoli SpA ci ha fornito tutte le informazioni necessarie e indirizzato alla configurazione della macchina più adatta al nostro profilo di utilizzo, cui abbiamo affiancato un rimorchio in modo da renderla sostanzialmente autonoma dal punto di vista operativo”.
Oggi disponibile in differenti configurazioni, fin dal suo lancio la JCB Hydradig ha posto alla base del suo innovativo concept una serie di caratteristiche che ne hanno fatto rapidamente una soluzione d'eccellenza per una vasta serie di applicazioni, soprattutto in ambito urbano, dove oltre alle indispensabili doti di produttività alla macchina viene richiesto di sapersi destreggiare con rapidità, precisione e sicurezza in spazi caratterizzati da forti limitazioni d'ingombro e possibili interferenze.
Ripercorrendone in sintesi i punti di forza, a una visibilità a 360 gradi su tutte e quattro le ruote e a livello del terreno su un perimetro a un metro di distanza intorno alla macchina, particolarmente utile in situazioni di utilizzo che prevedono spazi di lavoro ristretti e affollati, il gommato di casa JCB associa una riuscita combinazione di stabilità laterale e rotazione posteriore minima, risultati ottenuti attraverso il montaggio di motore e serbatoio direttamente sul telaio per abbassare il baricentro della macchina e apprezzabili non solo in condizioni operative di cantiere ma anche nei trasferimenti su strada, ambito in cui influisce anche una distribuzione dei pesi equamente distribuiti al 50% sugli assali anteriore e posteriore.
A questo proposito, con una velocità di guida su strada di 40 km/h la trasmissione idrostatica consente di raggiungere rapidamente il cantiere eliminando la necessità di
utilizzare un autocarro per il trasporto, mentre le tre modalità di mobilità consentono all’operatore di impostare Hydradig per qualsiasi lavoro: in particolare, la modalità per funzionamento su strada permette di isolare la struttura superiore e il gruppo di scavo nel caso di trasferimenti a una velocità massima di 40 km/h, mentre la modalità cantiere limita la velocità della macchina a 20 km/h, con tutti i servizi idraulici attivi. La modalità di marcia lenta, infine, prevede l'inserimento di un limitatore di velocità per la gestione dei lavori di precisione. Quando invece è richiesta la massima manovrabilità, come nei cantieri urbani, le tre modalità di sterzatura di serie - quattro ruote sterzanti, due ruote sterzanti e a granchio, cui si aggiunge una modalità retromarcia nelle versioni Plus e Pro- conferiscono alla macchina tutta l'agilità necessaria e una massima efficacia operativa, anche grazie anche al braccio dotato di brandeggio che consente di scavare a filo muro.
Garantita anche in questo caso la stabilità grazie all'adozione di un assale oscillante a +/- 8 gradi che permette una completa adattabilità anche ai terreni più difficili. Parlando di versatilità, i circuiti idraulici ausiliari a bassa (da 60 l/min) e alta portata (da 120 l/min fino ai 150 l/min dell’allestimento Pro) consentono di installare un’ampia gamma di attrezzature sulla Hydradig, rendendo possibile ogni lavorazione. Sempre potendo contare sull’ampia riserva di potenza garantita dal motore JCB Dieselmax 448 Stage V da 81 kW. Di eccellente livello anche il comfort grazie alla cabina JCB CommandPlus, montata di serie sulla Hydradig e dotata di display integrato da 7" con comandi rotativi, comandi elettroidraulici configurabili e minimo automatico, cui nei modelli Plus e Pro si aggiungono anche il sistema SRS di sospensione del braccio con sistema antibeccheggio e un sedile con sospensione pneumatica e base riscaldata.
L’impresa Vangi sta attualmente utilizzando la Hydradig in un cantiere di notevole rilievo per la città, i lavori urbani nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione
dello stadio “Artemio Franchi” di Firenze, dove la sua flessibilità operativa si sta rivelando particolarmente preziosa. “Al momento la macchina è impegnata in una serie
di lavorazioni propedeutiche all’allestimento del cantiere vero e proprio”, racconta Vangi, “una situazione quindi caratterizzata da tutte le tipiche restrizioni dell’ambito urbano e da tante piccole lavorazioni in cui versatilità, rapidità e manovrabilità sono fondamentali. Qui la rapidità di traslazione della Hydradig, la sua agilità e, non ultimo, l’ampia visibilità garantita dalla sua particolare architettura si rivelano ogni giorno fondamentali. Anche la scelta di affiancare alla macchina un carrello per il trasporto delle attrezzature è stato un investimento che sta dando eccellenti risultati. In contesti come questo cantiere, dove la macchina si trova a utilizzare più attachment idraulici, l’autonomia operativa garantita da questa soluzione non ha prezzo e rende tutto molto più rapido e facilmente organizzabile”.