Autovictor: restauro “archeologico” per il Ponte dell’Industria

Autovictor: restauro “archeologico” per il Ponte dell’Industria

A Roma, lungo le sponde del Tevere, il team Autovictor insieme ai propri macchinari ha rimosso l’intero impalcato del “Ponte dell’Industria”.

Un delicato intervento di archeologia industriale

Realizzato sopra il Tevere e dotato di travi metalliche lunghe 131 m, il Ponte dell’Industria, chiamato anche “Ponte di ferro”, è un’opera di archeologia industriale risalente al 1863. Da ponte ferroviario è stato poi riconvertito al transito pedonale e su gomma, e da metà 2023 sono iniziati i lavori di riqualificazione in quanto rientra tra le opere previste per il Giubileo 2025. Ampliandone la portata, consentirà il passaggio agli autobus, e sarà costruita anche una passerella pedonale e ciclabile. A novembre è stato smontato l’intero impalcato per restaurare le travi storiche che saranno poi rimontate sulla nuova struttura portante. Il nuovo ponte, realizzato con travi reticolari, riprenderà le geometrie della struttura originaria, regalando a romani, turisti e pellegrini un’opera in ferro affascinante dal punto di vista estetico ma strutturalmente avanzata. Per il delicato intervento di rimozione dell’impalcato è stata chiamata
Autovictor, che ha utilizzato la sua gru tralicciata Tadano TC2800-1, coadiuvata da un’ulteriore gru da 100 t e dalla piattaforma Socage da 54 m.

In campo, grande perizia tecnica e progettuale

La fase iniziale del lavoro ha previsto la rimozione del primo arco e della campata centrale, poi la TC2800-1 è stata smontata e rimontata sull’altra sponde del Tevere per rimuovere l’ultima sezione del ponte. “L’intervento” racconta Alessandro Gino, direttore operativo di Autovictor “è stato impegnativo per la progettazione dei sollevamenti e del sistema di imbrago. Abbiamo eseguito una precisa analisi dei punti di sollevamento, verificando poi che la struttura avrebbe retto. Le operazioni di imbrago sono state effettuate utilizzando la nostra piattaforma aerea Socage Forste 54TJJ con l’aiuto di una gru da 100 t. La particolare struttura da sollevare e le difficoltà legate all’imbrago hanno richiesto un delicato coordinamento tra la gru a traliccio, la nostra TC2800-1, la gru di servizio, il personale nel cesto della piattaforma e quello sottostante, che operava sotto le pile utilizzando un’imbarcazione.

Una volta smontato, il pezzo centrale è stato posizionato dietro la spalla del ponte, mentre i due laterali, i due archi, sono stati posti lungo la pista ciclabile adiacente al Tevere. La TC2800-1 è stata configurata in assetto completo, con il Superlift in SSL con 84 m di braccio principale e tutte le zavorre della macchina e del Superlift”. I notevoli pesi in gioco e le distanze, nella seconda fase dell’intervento, hanno richiesto l’utilizzo anche di una seconda gru di servizio da 200 t.

Fonte MacchineCantieri


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